Miglioramento continuo, la tecnica delle cinque S
Applicare un pensiero orientale, alla base del successo delle più grandi aziende giapponesi, per ottenere risultati nel settore pulizie.
Il Dott. Perelli Rezi, Sociologo del lavoro e Dirigente dell’ Az. Pulitecno Multiservizi s.r.l. ci spiega come seguire ed applicare il metodo giapponese nelle imprese di pulizia.
Com’è noto, la crisi in cui si dibatte ormai da troppi anni l’Italia non è di natura solo economico-finanziaria, ma investe tutto il sistema Paese, coinvolgendo in misura pesante il tessuto industriale. Rezi Perelli, Dottore magistrale in Sociologia e politiche sociali, ci illustra in dettaglio il concetto di “miglioramento continuo”, un sistema diverso di pensare la conduzione di una azienda, nato in Giappone oltre 40 anni fa in Toyota in contrapposizione al sistema Ford (Taylorismo). Il problema del lavoro, che non c’è e che sta diminuendo, perché le industrie non ce la fanno più, e della disoccupazione è il più grave dal dopoguerra.
Il presidente di Confindustria lancia ogni giorno appelli dai toni sempre più drammatici, paventando, a breve, la soglia del non ritorno. Alla diminuzione della domanda interna non fa da sufficiente contraltare la richiesta dall’estero di prodotti “made in Italy”, per cui la bilancia italiana è sempre più squilibrata. Ogni tanto si pensa di intravvedere un piccolo segnale di miglioramento, ma poi la debole fiammella viene soffocata da ulteriori dati negativi. Le imprese italiane sembrano in crisi di competitività, rispetto a quelle di altri Paesi, che, pur investiti dallo tzunami mondiale del 2008/2009, sono riusciti a riprendere quota. Quali le cause? Il dibattito è aperto. Da molte parti si afferma che l’industria italiana, pur non essendo supportata a livello politico, non sa innovare e che, conseguentemente, questa “incapacità” inibisce lo sviluppo.
Un binomio indissolubile
Innovazione e sviluppo, di questo si parla…Ma l’innovazione, almeno nella nostra cultura, implica radicali cambiamenti rispetto all’esistente, richiede importanti investimenti in ricerca, in ristrutturazione, in formazione, per cui necessita di ingenti capitali. L’innovazione ha, comunque, lo scopo di migliorare e il miglioramento può anche essere il frutto di un processo di continuità con il passato, secondo un percorso che, partendo dall’analisi del reale, porti, lentamente ma costantemente e inarrestabilmente, a un cambiamento, culturale e procedurale, che abbia conseguenze positive.
Le cinque “S”
Uno dei fattori che ha contribuito a determinare il successo del Kaizen è l’adozione delle 5S che sono:
Seiri = Separazione. È la pratica di analizzare tutti gli strumenti e i materiali presenti nell’area di lavoro e di mantenere solo quelli essenziali.
Seiton = Ordine. È necessario avere un posto di lavoro ordinato, in modo da favorire il flusso del lavoro. Bisogna collocare strumenti e attrezzi dove saranno utilizzati e il processo deve essere ordinato per eliminare i movimenti non necessari.
Seiso = Pulizia. Bisogna mantenere il posto di lavoro pulito e ordinato. È un’attività che deve essere svolta giorno per giorno. Mantenere pulizia e ordine deve essere parte del lavoro normale.
Seiketsu = Standardizzazione. Bisogna mettere reparti e impianti nelle condizioni migliori e standardizzare le pratiche lavorative, in modo che ognuno sappia quali sono le proprie responsabilità.
Shitsuke = Disciplina. Bisogna mantenere la concentrazione sul nuovo modo di operare e non permettere di ricadere nelle vecchie abitudini.
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